Solo pochi attimi di attesa...

Newsletter

Gastone Razzaguta

Livorno, 20 Marzo 1890 - Livorno, 19 Dicembre 1950

Nato a Livorno il 19 marzo 1890, si forma da autodidatta mostrando presto un sicuro temperamento artistico. Indirizzato verso la figurazione, Razzaguta rivolge la sua attenzione a figure dolenti e reiette, “avanzi di un’umanità derelitta, avvilita dalla miseria, abbrutita dal vizio, facile alla violenza”.

Nel 1912 fa una prima esposizione a Treviso, dove fa mostra del dramma quotidiano reso attraverso una conduzione tecnica del colore di elegante qualità formale.

Tutta la sua produzione aristica , figurativa e ancor più quella letteraria, è permeata da un forte sentimento di nostalgia e amore per la sua città, rivelandosi fascinoso interprete del carattere livornese, soprattutto di quello popolare e volgare, che nel suo testo Cacciuccesca paragona ai pesci poveri e liscosi mescolati insieme nel Cacciucco, piatto tipico della tradizione culinaria labronica.
Di questa straordinaria capacità di evocazione salmastrosa sono testimonianza la sua produzione pittorica, invero limitatissima (forse meno di trenta opere) dove il colore è senza chiaroscuro, tenuto sotto velatura, e la sua copiosa produzione grafica, contrassegnata da un limpo tratto essenziale.
Avvicinatosi ben presto al vivacissimo ambiente del Caffè Bardi, divenne attivissimo promotore di iniziative espositive e benevolo sostenitore dell’arte dei compagni nel campo giornalistico.

Con caricature che firma Miss. Polpetto è tra gli animatori del settimanale satirico “Niente da Dazio?” che dal 1909 al 1913 rappresentò la vocazione alla mondanità dell’entourage del Caffè Bardi.

Nel 1913 espose a Napoli Rissa; mentre a Roma, in occasione dell’Esposizione nazionale di BB.AA del 1914, presenta tre disegni acquerellati (Trittico dei violenti, Bòtte, Dopo la rissa) suscitando interesse da parte della critica.
Nel 1917 partecipa alla   con tre opere (Nella gargotta, Le maledicenti, La miseria) che rivelano la straordinaria capacità di penetrazione psicologica del livornese a discapito della conduzione tecnica (lo stesso Razzaguta, sempre molto critico con sé stesso, si definirà “un mediocre che odia la mediocrità”).

Nel 1920 Razzaguta è tra i fondatori del Gruppo Labronico, di cui fu Segretario per quasi trent’anni, organizzatore e partecipe di tutte le esposizione del Gruppo.

Nel 1922 espone a La Fiorentina Primaverile e due anni più tardi è presente alla XIV Esposizione Internazionale di Venezia con Malinconia (n.17) nella Sala 36.

Dopo la stagione espositiva inizia un periodo in cui la produzione pittorica si dirada a favore del disegno e di un nuovo interesse rivolto al paesaggio.

Nel 1943 pubblica il celebre testo Virtù degli artisti Labronici, importante resoconto e memoria della vita e del dibattito artistico livornese negli ambienti del Caffè Bardi.
Nel 1948 esce Livorno Nostra e postumo, nel 1951, la già citata Cacciucchesca.

Muore a Livorno, dalla quale non si è allontanato neppure durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, il 9 dicembre 1950.

Le opere nella selezione Catalogo

Gastone Razzaguta

Dettaglio da: Gastone Razzaguta e Corrado Michelozzi, fotografia, 180×130 mm, 26 luglio 1926 (Livorno – Biblioteca Labronica F. D. Guerrazzi)

Condividi su:

Il dolore nascente e rinascente con la vita come la vita, 1933, olio su cartone ; 74 x 84.5 cm

Il Museo Fattori conserva 4 opere di Gastone Razzaguta:

  • Rissa (Epilogo tragico), 1912
  • Nella Gargotta, 1916
  • Il dolore nascente e rinascente con la vita come la vita, 1933
  • Razionamento dei malnutriti

MUSEO CIVICO GIOVANNI FATTORI • Via Sant Jacopo in Acquaviva 65 • 57127 Livorno • Copyright © 2019 – Tutti i diritti riservati