La raccolta delle olive
- Data: 1894 circa
- Materia e tecnica: olio su tela
- Misure: cm 161x299
- Firma e scritte: firma in basso a sinistra “Adolfo Tommasi”
- Acquisizione: da Istituto Professionale e Casa di Riposo Giovanni Pascoli, divenuto comunale nel 1992
- Inventario: 1991/205
L'artista e l'opera
Il pittore livornese Adolfo Tommasi realizza quest’opera a 43 anni, quando, dopo gli insegnamenti di Silvestro Lega, gli aspetti semplici della natura e della campagna sono ormai i soggetti privilegiati dei suoi dipinti. È presentata subito a Milano alla II Esposizione Triennale di Belle Arti (1894), poi a Firenze all’Esposizione annuale della Società delle Belle Arti (1894-95). Il 13 aprile 1895 il critico Diego Martelli la cita in un articolo, sottolineando il progresso rispetto a opere precedenti e il raggiungimento di una maggiore luminosità, data dal perfezionamento della tecnica esecutiva.
L'opera
L’imponente tela raffigura un ampio scorcio di campagna rischiarato da una luce diffusa, con due tronchi di olivi in primo piano e un oliveto sullo sfondo, a sinistra. Qui, poco prima del tramonto, ben identificato dalle lunghe nuvole rosate che percorrono il cielo, 5 contadine in abiti umili, scalze e coi piedi sporchi di terra sono chinate o inginocchiate a raccogliere le olive cadute sul terreno zappato. “Macchie” di colore affiancate descrivono le figure, il terreno arido in primo piano, interrotto da ciuffi d’erba, e ogni altro elemento della natura, vera protagonista del dipinto
L'opera e il Museo
L’opera, in origine parte della collezione del pittore Augusto Rey, grande amico di Adolfo Tommasi, è arrivata nel 1899 per lascito testamentario dell’artista al Ricovero di Mendicità di Livorno, completato nel 1861 in via dei Riseccoli, ora via Galileo Galilei, e trasformato nel 1924 in Istituto professionale e Casa di riposo “Giovanni Pascoli”. Quando nel 1992 l’Istituto è diventato di proprietà comunale è entrata, insieme ad altre, nelle collezioni civiche.
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