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Vittore Grubicy De Dragon

Alba di lavoro; La vela; Alba di signori

  • Data: 1910 circa; 1887 circa; 1910
  • Materia e tecnica: 3 dipinti a olio su tela di misure e date diverse, successivamente montati in trittico
  • Misure: cm 19x51; cm 33x26; cm 19x51
  • Firma e scritte: Alba di lavoro: firma in basso a destra “V. Grubicy”, sul retro scritta “Grubicy de Dragon «Vittore Brezza del Mattino ('el tiran') (Lago di Lecco)»”; La vela: firma in basso a sinistra “V. Grubicy”, sul retro scritta “Serie delle Sensazioni gioiose (1887-1914). Un torrido meriggio siamo per montare sul piroscafo a Lecco quando vidi tirar su alta la vela di un barcone trasporta sabbia, ghiaia … chiesi di montare mi istallai a poppa e accarezzato sulla nuca da «La brezza» il vento del meriggio feci un viaggio indimenticabile – Vittore Grubicy de Dragon”; Alba di signori: firma in basso a destra e in basso a sinistra “V. Grubicy”, sul retro scritta “Alba di signori”, “Mattino sul Lago di Lecco Vittore Grubicy de Dragon” e ulteriore scritta non leggibile in tutte le sue parti.
  • Acquisizione: Alba di lavoro: donazione dall’artista poco prima della morte (1920); La vela: acquisto, data ignota; Alba di signori: donazione dall’artista poco prima della morte (1920)
  • Inventario: 1957/512, 1991/1104; 1957/511, 1991/1105; 157/513, 1991/1106

L'artista e l'opera

I 3 dipinti di questo trittico sono stati realizzati dal pittore milanese Vittore Grubicy De Dragon in 3 momenti distinti: il più antico, La vela, dal 1887 quando aveva 36 anni, gli altri 2 nel 1910 a circa 60. Soltanto più tardi, secondo una consuetudine che inizia nel 1897, Grubicy decide di metterli in relazione tra loro, creando un’opera unica. Sono tutti paesaggi eseguiti sul Lago di Lecco – dove l’artista inizia a soggiornare dal 1887 traendo molti stimoli per i suoi dipinti – in cui si sovrappongono successive riprese pittoriche che recuperano nella memoria la sensazione vissuta di fronte alla natura.

L'opera

Sono tre scorci del Lago di Lecco: i 2 dipinti laterali, con formato della tela fortemente orizzontale, restituiscono un’ampia visione del lago, popolato da piccole imbarcazioni, chiuso sul fondo da alte montagne; il centrale, con formato verticale, presenta un inedito punto di vista dall’interno di una barca, oltre la quale si scorge lo stesso paesaggio. Pur essendo stati realizzati a distanza di tempo, la tecnica esecutiva è analoga: la personale interpretazione dell’artista del “Divisionismo”, con minuti tocchi di colore affiancati che esaltano le vibrazioni luministiche, e per continue riprese pittoriche che si susseguono nel tempo.

Vittore Grubicy De Dragon, Alba di lavoro; La vela; Alba di signori, 3 pannelli olio su tela di misure e date diverse, successivamente montati in trittico, cm 19x51; cm 33x26; cm 19x51, 1910 circa; 1890 circa; 1910 (Livorno, Museo civico G. Fattori)

Vittore Grubicy De Dragon, Alba di lavoro; La vela; Alba di signori, 3 dipinti a olio su tela di misure e date diverse, successivamente montati in trittico, cm 19×51; cm 33×26; cm 19×51, 1910 circa; 1887 circa; 1910 (Livorno, Museo civico G. Fattori)

L'opera e il Museo

Il primo dei 3 dipinti a entrare nelle raccolte civiche è il verticale La vela, per il quale Grubicy era stato inizialmente in trattative dal 1913 con la Galleria d’Arte Moderna di Firenze. Grazie all’interessamento di un gruppo di artisti livornesi al seguito del suo allievo Benvenuto Benvenuti, il dipinto è invece qualche anno dopo acquistato dal Comune di Livorno. Gli orizzontali Alba di lavoro e Alba di signori sono invece donati dall’artista al Comune nel 1920, poco prima della morte, con l’esplicito intento di affiancarli a La vela a costituire il trittico.

Alba di lavoro; La vela; Alba di signori

Vittore Grubicy De Dragon, Alba di lavoro; La vela; Alba di signori, 3 dipinti a olio su tela di misure e date diverse, successivamente montati in trittico, cm 19x51; cm 33x26; cm 19x51, 1910 circa; 1887 circa; 1910 (Livorno, Museo civico G. Fattori)

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