Ritratto di Cesare Bartolena
- Data: 1858
- Materia e tecnica: olio su tela
- Misure: cm 83,5x64
- Firma e scritte: firma e data in basso a destra “M. Gordigiani fecit / 1858”
- Acquisizione: acquisto da Adolfo Bartolena, 1907
- Inventario: 1957/491; 1991/1083
L'artista e l'opera
Il pittore fiorentino Michele Gordigiani realizza quest’opera a 23 anni e da 3 frequenta il Caffè Michelangiolo, punto di ritrovo degli artisti e di discussione sull’arte. Nonostante l’età, è già un ritrattista apprezzato, che lavora soprattutto per commissioni dipingendo nel suo studio, a differenza dei suoi amici “macchiaioli” che sperimentano la pittura all’aria aperta. Al Caffè probabilmente conosce il pittore livornese Cesare Bartolena, a cui fa questo ritratto. Nel 1858 realizza anche i ritratti di due coniugi inglesi residenti a Firenze, i Browning, che ampliano le sue commissioni dall’estero.
L'opera
Nonostante la posa informale, con una mano in tasca e l’altra che regge un sigaro, il pittore Bartolena è rappresentato in maniera ufficiale e abiti eleganti: camicia bianca con bottoni dorati, panciotto grigio, giacca e farfallino scuro, nessun elemento relativo alla sua professione. Come in molti ritratti di Gordigiani, la figura emerge da uno sfondo uniforme, non caratterizzato; la pittura si contraddistingue per ampie stesure omogenee e compatte e per l’alta definizione dei dettagli, soprattutto del volto. L’intensità del ritratto è data anche dal gioco di luci che stacca la figura dallo sfondo.
L'opera e il Museo
Il ritratto è appartenuto alla famiglia Bartolena, probabilmente allo stesso Cesare, che scompare nel 1903. Tre anni dopo, il 27 settembre 1906, il fratello Adolfo lo offre in vendita al Comune. L’8 novembre la Commissione di vigilanza del Museo civico dà parere positivo, valutando 450 lire l’opera. Soltanto il 29 settembre 1907, però, dietro sollecitazione del Prefetto, l’acquisto viene deliberato dal Regio Commissario del Comune e il dipinto, che già si trovava presso l’Ufficio comunale della Pubblica Istruzione, entra nei locali del Museo in Piazza Guerrazzi.
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