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Arriva al Museo Fattori il capolavoro di Adolfo Wildt e altre opere ritrovate

La Santa Lucia di Adolfo Wildt e altre opere consegnate al Museo Fattori

Dal 8 giugno al 13 giugno sui social del Museo Fattori e la pagina Adolfo Wildt e la scultura, tanti approfondimenti sull’autore e sul capolavoro ritrovato.

Santa lucia di Adolfo Wildt

Livorno, 7 giugno 2021 – E’ stata oggi formalmente consegnata al Museo civico “G. Fattori” di Livorno, per la custodia e valorizzazione, la scultura di Adolfo Wildt “Santa Lucia” (1926 circa), a conclusione della preziosa e complessa operazione di recupero svolta dai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Firenze.

L’opera, di proprietà della Azienda Usl Toscana Nord Ovest, era stata illecitamente alienata nel 2015 dalla sede della Sezione Provinciale di Livorno dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus.

Alla cerimonia che si è svolta nella Sala degli Specchi di Villa Mimbelli alla presenza delle autorità cittadine, sono intervenuti il sindaco di Livorno Luca Salvetti, il Direttore Generale dell’Azienda Usl Toscana Nord Ovest Maria Letizia Casani, il Capitano Claudio Mauti, Comandante del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Firenze, l’assessore comunale alla Cultura Simone Lenzi e per l’Unione Ciechi Davide Ricotta. Presente anche Luigi Vanni, in rappresentanza del piccolo gruppo di ex soci dell’Unione Ciechi che all’epoca si oppose alla vendita.

Nel corso dell’incontro il Capitano Claudio Mauti ha ripercorso la complicata vicenda: le indagini sono state avviate dal Comando TPC in seguito all’esposto presentato dall’Azienda Usl, nel novembre 2018, presso la Stazione Carabinieri di Ardenza (LI), nel quale veniva rivendicata la proprietà del bene e segnalata la sua vendita illecita, avvenuta nel dicembre 2015 da parte della Sezione toscana dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus.
L’opera, appartenente all’Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale (Onlus), soggiace alle disposizioni previste dalla legge di tutela anche in assenza di una dichiarazione di interesse culturale.
I Carabinieri del Nucleo TPC di Firenze hanno ipotizzato i reati di appropriazione indebita, alienazione, esportazione illecita e ricettazione nei confronti di quattro persone. Tutte le attività negoziali relative alla scultura sono state considerate nulle. L’esportazione dal territorio nazionale e la vendita presso una nota casa d’aste londinese, per il corrispettivo di 600.000 euro, sono state dichiarate irregolari.
Grazie alla collaborazione della casa d’aste, sollecitata a una procedura extragiudiziale concordata con la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Livorno, l’opera è stata ritirata dal collezionista parigino che se l’era aggiudicata all’asta di Londra del 2015, favorevole al suo ritorno in Italia.
Il 26 giugno 2019 i militari del Nucleo TPC di Firenze si sono recati a Parigi per rimpatriare la scultura, sequestrandola come disposto dalla Procura livornese. Il procedimento penale si è concluso con l’archiviazione da parte del GIP del Tribunale di Livorno delle posizioni dei quattro indagati e l’ordine di restituzione della statua all’Azienda Sanitaria Toscana Nord Ovest. L’accordo raggiunto con il Comune permetterà ai cittadini di ammirare la meravigliosa scultura all’interno del Museo Fattori di Livorno.

Nella stessa occasione, il Nucleo fiorentino ha consegnato oggi al Museo “Fattori” anche la statua lignea di Umberto Bartoli “Il nuotatore”, anch’essa frutto di recupero da parte del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, e 6 opere delle collezioni civiche livornesi recuperate nel febbraio 2014 durante le attività che hanno portato al ritrovamento di importantissime opere d’arte asportate dal Museo San Matteo di Pisa, per le quali è stata rilasciata l’autorizzazione alla restituzione da parte dell’Autorità Giudiziaria di Pisa.
Si tratta di dipinti eseguiti tra il XVII e il XX secolo, di autore ignoto, raffiguranti soggetti religiosi, l’allegoria dell’Inverno e un ritratto maschile, che, insieme ad altri sette dipinti, furono affidati nel 1993 a un artigiano accreditato per il restauro dalla Soprintendenza, presso il quale sono stati ritrovati. Dato il tempo trascorso la posizione del restauratore è stata archiviata.

Nel corso della cerimonia l’assessore Simone Lenzi ha fatto un’appassionata descrizione delle opere recuperate (la Santa Lucia di Wildt opera struggente , il marmo sembra pelle di una morbidezza estrema, esprime sofferenza incredibile”) ringraziando il nucleo Carabinieri che rappresenta un  eccellenza mondiale, “un corpo attento preparato e puntuale”.

Il sindaco Luca Salvetti ha ringraziato l’Asl per “aver messo a disposizione la scultura a questo museo a cui teniamo molto. Dopo tante peripezie  restituiamo un’opera di grande bellezza alla comunità e facciamo del bene alla città di Livorno”.

 

Adolfo Wildt a Livorno: brividi nel marmo

Evento Adolfo Wildt a Livorno

Dal 8 al 13 giugno per festeggiare l’arrivo del capolavoro di Adolfo Wildt sui canali social del Museo Civico Giovani Fattori e sulla pagina di Adolfo Wildt e la scultura verranno ospitati approfondimenti e curiosità sull’opera e sull’autore.

 

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