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Oltre 600 persone al compleanno del Museo della Città

È stata davvero una festa dell’arte quella di martedì 30 aprile fuori e dentro gli spazi dei Bottini dell’Olio, nel Museo della Città – Luogo Pio Arte Contemporanea e anche nella biblioteca Labronica al piano superiore, che ha visto la presenza di oltre 600 persone.
Performance, suono, azioni, musica, visite tematiche e narrative e una sorta di caccia al tesoro alla ricerca degli “inciampi”: opere e interventi di arte contemporanea site specific inseriti nelle collezioni, progetto a cura di Paola Tognon, direttrice del Museo e curatrice di questo progetto che in progress, fino al 29 settembre, vedrà altri inserimenti.

Tanti livornesi ma anche numerose persone provenienti da fuori regione per partecipare al progetto e festeggiare insieme la giornata di arte e spettacolo realizzata grazie alla collaborazione dei Musei civici con molte associazioni ed enti della città.

La serata è iniziata con i saluti ufficiali dell’Assessore alla cultura del Comune di Livorno Francesco Belais, il Dirigente Settore Cultura Antonio Bertelli, la Responsabile dell’Ufficio Musei e Cultura del Comune di Livorno Laura Dinelli e della Direttrice scientifica dei Musei civici Paola Tognon che ha ringraziato tutti coloro che con grande impegno hanno lavorato per la riuscita di questa serata.

Ad accogliere il pubblico intorno all’opera siete specific di Alfredo Pirri All’Imbrunire, l’azione coreografica A fior di Pelle dell’Atelier delle Arti e dell’Istituto Pietro Mascagni, che hanno poi idealmente accompagnato all’interno delle sale i visitatori. Al piano superiore la Biblioteca F.D. Guerrazzi ha presentato una mostra di manoscritti con un Omaggio a Livorno effettuando un’apertura straordinaria. Nelle sale del Museo, mischiati tra gli spettatori, molti allievi e maestri dei corsi d’arte della Fondazione Trossi-Uberti che hanno immortalato opere e visitatori con disegni e foto realizzate dal vivo.
Coinvolgenti i brani condotti dalla mezzosoprano Laura Brioli, docente della Bottega d’Arte della Fondazione Teatro Goldoni, che insieme ad alcuni allievi ha dato voce, in un viaggio attraverso i secoli, agli oggetti e alle opere della collezione civica, passando dal canto tradizionale ebraico Oseh Shalom all’Ave Maria di Caccini, o dal Va Pensiero di Verdi a La Prima cosa Bella dedicata al film omonimo del regista livornese Paolo Virzì e interpretata proprio nello spazio dedicato ai film girati a Livorno.

All’entrata del Museo, troviamo anche una nuova bacheca in cui l’associazione culturale Carico Massimo, fondata nel 2012 da un gruppo di artisti e curatori con sede negli ex Magazzini Generali del Porto di Livorno, presenta in anteprima la sua collana editoriale dedicata agli artisti invitati, dal 2015 ad oggi, a realizzare progetti site specific.

Di grande richiamo le visite guidate condotte dagli operatori delle cooperative Coop Agave, Itinera e CoopCulture, che hanno facilitato i visitatori nel comprendere individuare i nuovi “Inciampi”: le opere di Ruth Beraha (vincitrice del Premio Fattori Contemporaneo 2018 all’interno del Premio Combat) per la mostra personale Non sarai mai solo a cura di Paola Tognon sono state individuate in diversi spazi più o meno nascosti del museo; il pallone di marmo dal titolo Charlie ha trovato spazio tra le teste false di Modigliani, mentre la forca con sacco da boxe dedicata a Muhammad Ali ha accolto i visitatori nello spazio della Lanterna, accanto al White Cube di Alfredo Pirri. Francesco Carone è intervenuto su una parete del Museo con una scritta (Versunkene Weltanschauung) realizzata con alghe di mare mentre altre tre sculture sono state collocate all’interno di alcune teche del Museo civico accanto a opere e manufatti archeologici. La fotografia di Helena Hladilova, opera proveniente come quelle di Carone dal Fondo React, si è invece inserita nello spazio dell’ex orfanotrofio del Luogo Pio, spazio in cui proprio nel 2011 l’artista ceca ha realizzato il progetto Il Buon Vicino, oggi titolo dell’opera che ne restituisce memoria.

Con una certa commozione, e un lungo applauso proprio durante i saluti di apertura, sono stati accolti l’omaggio a Renato Spagnoli e, di Claudio Barontini, a Lindsay Kemp.
Una grande tela fino ad ora conservata arrotolata nello studio dell’artista livornese Renato Spagnoli, recentemente scomparso, è stata esposta al pubblico per ricordare la carriera di questo artista attivo dagli anni sessanta a oggi.
Il fotografo Claudio Barontini che nella sua carriera ha fotografato star come Robert De Niro, Vittorio Gassman o Patti Smith, ha presentato un omaggio al grande ballerino e coreografo britannico, ma livornese di adozione, Lindsay Kemp, con una serie di scatti intimi ed emozionanti realizzati nella casa di Kemp a Livorno tra il 2017 e il 2018, anno della sua morte.

Negli spazi del Luogo Pio di nuovo azioni intorno al primo degli “inciampi” presentati, quello di Eva Frapiccini, Il pensiero che non diventa azione avvelena l’anima, inaugurato il 14 marzo del 2019, in attesa della performance Non sarai mai solo di Ruth Beraha interpretata dal Coro Rodolfo del Corona diretto da Luca Stornello che ha sorpreso e coinvolto il pubblico con una serie di cori da stadio, dedicati rigorosamente al Livorno Calcio, immediatamente rimbalzati su tutti i social.

Davvero una festa per tutti, un via vai di visitatori di ogni età ha varcato le porte del Museo e si è trattenuto volentieri a guardare, ascoltare, parlare ma anche a ballare un po’ con il dj set di Neon/Noon Selection.
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