Ritratto di Pietro Mascagni
- Data: 1899
- Materia e tecnica: olio su tela
- Misure: cm 134x92
- Firma e scritte: dedica, firma e data in basso a destra “A P. Mascagni studio di / Angiolo Tommasi 1899”
- Acquisizione: donazione dall’autore, 1899
- Inventario: 1957/490; 1991/599
L'artista e l'opera
Quando il livornese Angiolo Tommasi dipinge quest’opera ha 41 anni ed è già un affermato pittore, soprattutto di scorci di natura e campagna e degli umili. Dalla fine degli anni ’80 si dedica però anche ai ritratti, restituendo i volti di alcuni abbienti personaggi livornesi, come vari membri della famiglia Donegani (1894) o il commendatore Giuseppe Malenchini (1899) (dipinti ora in Museo). Tra i ritratti è anche quello del compositore Pietro Mascagni (Livorno 1863-Roma 1945), che frequentava gli artisti livornesi, era amico del pittore e ne ha collezionato alcune opere.
L'opera
Secondo la dedica in basso si tratta di uno «studio», cioè un abbozzo, caratteristica da cui derivano la pennellata rapida e larga, che pur si sofferma sui dettagli, i pochi colori usati nella gamma del bruno, nero e giallo-oro, l’anonimo fondo privo di riferimenti all’ambiente e reso con mosse pennellate ocra. Mascagni è ritratto a 36 anni, in abiti eleganti, sigaro acceso nel bocchino, anello d’oro al mignolo destro, sguardo diretto verso lo spettatore e piglio deciso dell’artista ormai affermato, mentre suona a un pianoforte impreziosito da portacandele dorati.
L'opera e il Museo
Nonostante la dedica in basso a destra «A P. Mascagni studio di / Angiolo Tommasi», l’opera non è stata posseduta dal compositore, ma è rimasta a Tommasi che appena realizzata l’ha donata al Museo civico in cui è stata subito esposta, come riporta la Guida di Livorno per il forestiero.. del 1899. Nel 1985, con l’apertura del Museo Mascagnano a Villa Maria (ora chiuso), è stata lì esposta insieme ad altri cimeli, fotografie, documenti del compositore, per poi tornare nel Museo civico nella sua ultima sede di Villa Mimbelli.
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