Ritratto di Federigo de Larderel
- Data: 1876 circa
- Materia e tecnica: olio su tela
- Misure: cm 100x80
- Firma e scritte: firma e data in basso a destra “V. Corcos Parigi 1882”
- Acquisizione: da Istituto Professionale e Casa di Riposo Giovanni Pascoli (?), divenuto comunale nel 1992
- Inventario: 1991/485
L'artista e l'opera
Giorgio Cei, pittore livornese, realizza il Ritratto di Federigo de Larderel da giovane, a neanche 18 anni. Fin dall’infanzia era ospite del Ricovero di Mendicità, completato nel 1861 in via dei Riseccoli, ora via Galileo Galilei, amministrato da una Congregazione di cui faceva parte Federigo de Larderel (Livorno 1815-Firenze 1876) e che gli aveva garantito gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Da questo momento Cei si concentra molto sul genere del ritratto, eseguendo quelli per la Sala dei Benefattori del Ricovero di Mendicità.
L'opera
Federigo de Larderel, qui ritratto in veste ufficiale, è figlio del ricco industriale francese François Jacques de Larderel (Vienne, Francia 1789, Firenze 1858), noto per aver avviato l’attività di sfruttamento dei soffioni boraciferi nelle colline tra Livorno e Piombino. Federigo, prosecutore dell’attività paterna, Sindaco di Livorno (1870-74) e Senatore del Regno dal 1870, è qui rappresentato in un bel salotto descritto con pochi dettagli e pennellate rapide, in abiti eleganti, con cura per i particolari: camicia bianca lavorata e papillon, gilet, giacca scura su cui risaltano varie onorificenze e medaglie, i guanti nella mano sinistra.
L'opera e il Museo
Il ritratto era in origine all’interno della pregevole Galleria iniziata da François Jacques de Larderel nel suo palazzo di via dei Condotti (ora via de Larderel). Alla morte di Federigo nel 1876 è stato probabilmente donato dal figlio Florestano al Ricovero di Mendicità, dove è stato esposto nella Sala dei Benefattori. Da questo momento ha seguito verisimilmente le vicende del Ricovero, trasformato nel 1924 in Istituto professionale e casa di riposo “Giovanni Pascoli”, trasferito nel 1988 nel quartiere Banditella e nel 1992 divenuto comunale. Le opere della Sala sono così entrate in Museo.
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