Ritratto di Giuseppe Garibaldi
- Data: 1882
- Materia e tecnica: olio su tela
- Misure: cm 90x65
- Firma e scritte: firma e data in basso a destra “V. Corcos Parigi 1882”
- Acquisizione: donazione dall’artista, 1882
- Inventario: 1991/406
L'artista e l'opera
Il pittore livornese Vittorio Corcos lo realizza a 23 anni quando, dopo un periodo di formazione tra Livorno, Firenze e Napoli, vive a Parigi da 2 anni. Qui, a contatto con grandi ritrattisti, dal pugliese Giuseppe de Nittis al francese Léon Bonnat, intraprende quello che diventerà il principale filone della sua arte: la ritrattistica. Con questo dipinto, elaborato a partire da una fotografia per celebrare Giuseppe Garibaldi, appena scomparso, Corcos si afferma nella sua città natale.
L'opera
Garibaldi è ritratto di tre quarti, la fronte aggrottata, gli occhi socchiusi dallo sguardo profondo, la barba grigia dell’età matura. In testa ha il caratteristico “bonetto”, copricapo ricamato con fili dorati; sulle spalle il suo tipico mantello grigio con bottoni, sotto il quale si intravede la camicia rossa, coperta da un fazzoletto annodato al collo; sul petto il sottile filo nero degli occhiali. La pittura, più precisa nei tratti somatici, più svelta nella veste e sfumata ai lati del corpo, e il volto illuminato di luce, che risalta sul fondo scuro, restituisce umanità all’Eroe.
L'opera e il Museo
Il 3 giugno 1882, il giorno dopo la morte di Garibaldi, il Consiglio comunale di Livorno delibera di collocare un suo ritratto nella Sala delle adunanze del Palazzo comunale. Il 10 giugno Corcos propone in dono al Comune il ritratto dell’Eroe che stava realizzando. L’offerta è accettata e il 30 settembre il dipinto risulta già nella Sala delle adunanze. Nel 1930 si trova nella vicina Sala Rossa, insieme a opere come Incipit Nova Aetas di Plinio Nomellini. Entra nel Museo civico soltanto nella sua quarta sede in Villa Mimbelli, inaugurata nel 1994.
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